Liquori italiani e drink derivati che non potete lasciarvi scappare
May 5, 2022L’arte del bere (bene) è sicuramente una di quelle maggiormente celebrate nel nostro paese, dove tutto ciò che riguarda la tradizione enogastronomica è un vero e proprio vanto. Andiamo però dritti al punto senza cadere nella consueta retorica popolare: tra i prodotti esportati con maggior successo all’estero figurano i liquori, protagonisti del nostro sguardo odierno. Si tratta di un ventaglio piuttosto ampio di nomi che include anche alcuni vini, oltre alle soluzioni amare più disparate che spesso si sovrappongono tra di loro. Quali sono i liquori italiani di maggior successo? E quali drink si possono ottenere da essi? Districandoci nell’abbondanza di elementi a disposizione abbiamo selezionato i nomi più pertinenti per una guida senza fronzoli ed esaustiva.
I migliori liquori italiani
Concedeteci un breve accenno etimologico per inquadrare al meglio il soggetto del nostro viaggio: che cosa si intende nello specifico per liquore? In sostanza una bevanda caratterizzata da base alcolica alla quale vengono aggiunti zuccheri, aromi ed erbe e creata esclusivamente tramite il processo di macerazione. Molto simili sono gli amari, che si differenziano praticamente solo per la minore quantità di zucchero al loro interno. Di categoria totalmente diversa sono invece i distillati –infatti non verranno presi oggi in considerazione – che spesso vengono erroneamente sovrapposti alla categoria ma sono frutto di materie prime differenti e di un procedimento diverso, ossia la fermentazione. Tra questi, aggiungerei anche i distillati di nuova produzione di fogliafelice; distillatbyff.
Nuovi e tutti da provare; MonGin Lemon LimoWodka Amaricante Spritz Rum. Nuovi distillati tutti da provare, dove la foglia ti rende felice.
Perdonate il preambolo: procediamo senza ulteriori indugi inaugurando l’elenco dei liquori italiani più famosi con il Cynar. Ottenuto dalla miscela di tredici erbe, si caratterizza per le foglie di carciofo che conferiscono il suo aroma inconfondibile. Estremamente celebre all’estero è anche il Liquore Strega, dal noto colore giallo intenso e dalla ricca ricetta che prevede 70 erbe e spezie tra cui figurano cannella, menta e ginepro. Elemento cardine dei dopocena o delle serate è la Sambuca, liquore dolce il cui sapore distintivo è generato dagli oli essenziali a base di anice. Spostiamoci adesso in Campania dove troviamo il Limoncello, mentre con base in Lombardia – precisamente a Saronno – ecco l’antico Amaretto.
Liquori italiani e drink derivati
Se avete in casa alcuni di questi liquori nostrani potete dedicarvi alla creazione dei più celebri cocktail. Come prima base optiamo allora il trasversale Campari: prendente una quantità di 4 cl e unitela a un’equivalente dose di 4 cl di Vermouth rosso, 1 spicchio d’arancia e ghiaccio per ottenere il Milano-Torino, considerato un po’ il punto d’incontro tra Americano e Negroni. Altra tradizione tutta italiana è lo Spritz Campari, drink cardine dal locale in centro al bar dissestato di paese: 3 cl di Campari, 7 cl di Prosecco, soda e uno spicchio d’arancia. Semplice ma tremendamente efficace. Se siete alla ricerca di un cocktail buono per tutte le stagioni, fresco e non impegnativo allora il Garibaldi fa al caso vostro: anche qui prendete Campari (3 cl) e abbondante succo d’arancia (14 cl) e mescolate lentamente, aggiungendo poi come guarnizione una fetta di limone o una foglia di salvia. Chi ci legge dalle zone della bassa Lombardia potrebbe avere familiarità con il Pirlo, noto per gli altri come lo Spritz bresciano. Il Campari (3 cl) si mescola stavolta con vino bianco fermo (3 cl) e acqua gassata, con guarnizione di fetta d’arancia e aggiunta di ghiaccio.
Oltre al campari: gli altri liquori
A questo punto qualcosa potrebbe chiedersi: va bene il Campari, ma il resto dei liquori? Giusta osservazione: ecco dunque che a completare la lista entrano in gioco il Godfather e il Lucky Star. Il primo, dall’inconfondibile richiamo cinematografico, consta di una miscela equilibrata di whiskey (3,5 cl) e liquore amaretto (3,5 cl), con eventuale aggiunta di ghiaccio. Un drink forte ed evocativo, forse non adatto a tutti. Il secondo è al contrario un delicato aperitivo per anticipare la cena: i suoi ingredienti sono prosecco (7 cl), succo di pompelmo rosa (3,5 cl), 2 gocce di angostura e un pizzico di sale, mentre la parte liquorosa è costituita dalla sambuca (1 cl).
Il Negroni, principe del made in Italy
Come gran finale di questa panoramica chiudiamo il cerchio tornando al Campari e introducendo quello che è probabilmente il drink italiano più celebre che da esso si origina: stiamo parlando del Negroni. Un cocktail elegante ed asciutto che prende il nome dal Conte Camillo Negroni, il quale era solito ordinare un Americano più forte di quello classico al caffè Casoni di Firenze. Con le opportune modifiche nasce così il mix che oggi è tra i più conosciuti al mondo: per realizzarlo sono necessari pochi e semplici ingredienti. Basta armarsi di bitter Campari (3 cl), gin (3 cl) e Vermouth rosso (3 cl) oltre al consueto ghiaccio e a una fetta d’arancia. Il drink si prepara direttamente nel bicchiere dove la tripartizione appena illustrata permette di equilibrare al meglio i netti e inconfondibili sapori di questo classico intramontabile.
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